Un anno fa moriva il mio nonno Renato. Oggi quindi lo voglio ricordare in questo post.
Beh, cosa dire del mio nonno? Vediamo....Era il falegname del paese, suonava l'organo in chiesa e cantava in un coro prestigioso. In paese lo conoscevano tutti e tutti lo rispettevano. Ma soprattutto il mio nonno ha fatto la guerra. Fu catturato dai tedeschi e tenuto prigioniero dal 1943 al 1945. Se magari vi interessa conoscere la sua storia o solamente leggere una testimonianza di prigionia, vi consiglio il diario che scrisse durante quei terribili giorni.
Per questo voglio dedicare a lui e a tutti quelli che come il mio nonno sono stati vittime delle turture tedesche, questa poesia di Primo Levi, approfittando anche della vicina Festa della Liberazione.
Beh, cosa dire del mio nonno? Vediamo....Era il falegname del paese, suonava l'organo in chiesa e cantava in un coro prestigioso. In paese lo conoscevano tutti e tutti lo rispettevano. Ma soprattutto il mio nonno ha fatto la guerra. Fu catturato dai tedeschi e tenuto prigioniero dal 1943 al 1945. Se magari vi interessa conoscere la sua storia o solamente leggere una testimonianza di prigionia, vi consiglio il diario che scrisse durante quei terribili giorni.
Per questo voglio dedicare a lui e a tutti quelli che come il mio nonno sono stati vittime delle turture tedesche, questa poesia di Primo Levi, approfittando anche della vicina Festa della Liberazione.
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un si o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole,
scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Oggi è inoltre il giorno del ricordo dell'altro mio nonno Dino, morto pure lui il 23 Aprile di 15 anni fa. A volte il destino è veramente curioso.
Una volta un saggio mi disse:
RispondiEliminaSi definisce uomo colui che sa il nome di suo padre, di suo nonno, e del padre del nonno.
Il destino è davvero curioso alcune volte... Non possiamo ke provare a comprendere dalle parole tramandateci il dolore e la sofferenza subita dai prigionieri tedeschi... Anche l'essere umano è davvero curioso...mi chiedo fino a ke grado di pazzia possa spingersi...e fino a ke punto possa elaborare idee così folli e convincersi della loro correttezza assoluta...ed ancora oggi, dove l'appello a ricordare le stragi della seconda guerra mondiale risuona da ogni luogo, si può sentire al tg pure un prete ke espone con gloria la svastica..si, davvero curiosa la vita, davvero curios l'essere umano...Meno male ci sono persone ke hanno avuto il coraggio di tramandare la verità..e meno male oggi ci sono persone ke sanno ascoltare le voci del passato...
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